Olimpiadi Il grande bluff dell’uomo-pallottola Ben Johnson. Dalla gloria alla fuga a Seul 1988
La squalifica di otto anni resta, non c’è la possibilità di rifare il processo e di annullare lo stop. Per tornare a marciare, per inseguire la gloria sulle strade di Tokyo, Schwazer dovrà chiedere la grazia al Cio. La notizia dell’archiviazione l’ha appresa, “come un altro figlio aromatasi-info che nasce”, mentre Sandro Donati, l’allenatore che per Alex è come “un secondo padre”, ha rivelato. L’ho tenuto a un livello non molto elevato ma in una condizione tale che, se dovesse arrivare giustizia pure in ambito sportivo, potrebbe essere pronto per i Giochi di Tokyo.
- Ma in mezzo alle viscide analisi di gran parte dei media mainstream, serve farsi largo.
- Intanto, la mafia italo-americana viene scalzata da quella russa, che con il collasso del regime sovietico le subentra nella gestione del mercato internazionale del doping, prima di essere a sua volta insidiata dall’avvento di nuove organizzazioni criminali.
- A Washington, nella cattedrale di San Matteo dove si svolgeranno le esequie, lei s’inginocchierà e bacerà la bandiera americana che avvolgeva la bara del marito.
- Se pensavate che carrarmati e sottomarini fossero abbastanza, ebbene il nono capitolo arriva con estrema facilità fino allo spazio, lesinando forse eccessivamente sulla tenuta del ritmo che si perde qualche giro per strada.
Sono tanti quegli atleti che hanno subito dei danni permanenti per colpa di una medicalizzazione scellerata, il cui unico obiettivo era quello di conquistare più medaglie e record mondiali e olimpici possibili, in modo da far attestare la Germania dell’Est tra i paesi leader, anche grazie allo sport. Uno sport sicuramente di altissimo livello tecnico, ma al prezzo di decine, forse centinaia di vittime, a cominciare da quegli ex atleti ora in difficoltà per i quali è stato istituito un provvidenziale Centro di Consulenza che viene finanziato (al 50%) dal Ministero degli Interni. Al settimo test USADA sono risultato positivo per una quantità bassissima di una sostanza vietata, da agosto sono in attesa di notizie definitive e non è ancora uscito nessun comunicato ufficiale perché la nuova policy dell’USADA prevede di non dire nulla fino alla conferma di tutti i test visti i molti casi di contaminazione o accidentali, come il mio. Sandro Donati – un autentico e trasparente maestro dello sport, l’uomo più in vista dell’antidoping italiano – è il consulente della Procura di Bolzano nel processo contro Schwazer.
Bodybuilding: bestia nera del doping?
Il primo incontro fra John e Jacqueline era avvenuto per caso nel 1948 sul treno Washington D.C.-New York e lei, inconsapevolmente profetica, aveva annotato sul suo diario di aver conosciuto «un alto e snello giovane membro del congresso dai lunghi capelli rossicci» e averci scambiato qualche chiacchiera di convenienza. Eunice, Patricia e Jean Ann osservavano attraverso le feritoie dei loro occhi la ragazza che poco più in là incedeva elegante e permeata di grazia sottobraccio al loro fratello John. Splendeva un sole ribaldo quel giorno di giugno del 1953 sul vasto parco di Hyannis Port, magnifica residenza estiva di Joe e Rose Kennedy situata a Cape Cod, penisola del Massachusetts che s’incunea come un uncino nell’Oceano Atlantico.
Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli di aver provocato, dal ’74 all’89, lesioni gravi a una ventina di giovani atlete, in alcuni casi minorenni, mediante la somministrazione, a loro insaputa, di ormoni maschili. Il culturismo arriva in America nel decennio in cui esplode il football, e diventa ben presto un’ossessione nazionale. Sono gli anni di Mr. Universo Bob Birdsong e del sette volte Mr. Olympia Arnold Schwarzenegger, che si allenano proprio presso la Gold’s Gym di Venice Beach, la prima palestra al mondo per bodybuilder.
Normativa e conseguenze del doping
Daniela Musini è nata a Roseto degli Abruzzi (TE) e vive a Città Sant’Angelo (PE). Diplomata in pianoforte, due lauree (in Lingue e Letterature straniere e in Lettere moderne), è scrittrice, pianista, attrice e autrice teatrale e acclamata interprete dell’opera di Gabriele d’Annunzio. Ha allestito i suoi recital/concert e i suoi monologhi (principalmente dedicati ad Eleonora Duse e Maria Callas) sia in Italia che in Russia, Giappone, Francia, Bielorussia, Germania, Polonia, Turchia, Stati Uniti e Cuba.
- Il segnale definitivo del declino arrivò nel 2000, quando a Roma l’ex primatista mondiale subì il furto del portafoglio da due giovanissimi nomadi.
- I loro strabilianti risultati non significavano soltanto prestigio politico per il Paese, ma valevano anche come prova lampante dell’emancipazione della donna nella Germania Est.
- Dopo amanti più o meno celebri tra cui Rudolf Nureyev che prima di morire si vantò poco elegantemente di essersi portato a letto dopo lei anche la sorella Lee (eterna seconda anche questa volta), vivrà una quieta storia d’amore con Maurice Tempelsman, un ricchissimo mercante di gioielli.
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Marvin Vettori non è il primo esponente della Kings MMA ad aver fallito un test antidoping di recente. L’ex campione dei pesi massimi UFC e compagno di team di Vettori, Fabricio Werdum, ha ricevuto una sospensione di 2 anni dopo essere stato trovato positivo al trenbolone. La scelta del di tornare a Milano è molto importante per la città vista la ripresa dell’industria fieristica e congressuale. “Milano si appresta nuovamente ad ospitare grandi eventi che metteranno la città sotto i riflettori mondiali da qui ai prossimi anni – dice Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano -.
Se la vittima è morta di cancro qualcuno dirà che non si può sapere se sia stata colpa delle sostanze dopanti (che il cancro lo provocano) perchè anche tante altre persone si ammalano di cancro, e non sono mica tutti dopati! Se ha avuto un infarto (e il doping può provocarlo) si dirà che l’infarto colpisce tante persone, non lo si può ritenere con certezza causato dal doping. Tutto questo accanirsi a trovare un’altra risposta, un’altra ragione, questo affanno a fare la difesa d’ufficio (a cosa, alla morte?) a seconda di chi lo esprime può essere compreso e talvolta spiegato con la pietas umana.
Cinema, mafia e… bodybuilding
Donne che avevano improvvisamente “cambiato sesso”, atleti-uomini che sottoponendosi come “cavie” ai test farmaceutici del laboratorio di Lipsia e dintorni, avevano contratto tutti i tipi di patologie a cominciare dai tumori al pancreas, al fegato e le leucemie. Il Sole 24 ORE incoraggia i lettori al dibattito ed al libero scambio di opinioni sugli argomenti oggetto di discussione nei nostri articoli. I commenti non devono necessariamente rispettare la visione editoriale de Il Sole 24 ORE ma la redazione si riserva il diritto di non pubblicare interventi che per stile, linguaggio e toni possano essere considerati non idonei allo spirito della discussione, contrari al buon gusto ed in grado di offendere la sensibilità degli altri utenti. Non verranno peraltro pubblicati contributi in qualsiasi modo diffamatori, razzisti, ingiuriosi, osceni, lesivi della privacy di terzi e delle norme del diritto d’autore, messaggi commerciali o promozionali, propaganda politica.
«Stiamo per lanciare una nuova iniziativa per sostenere le vittime del programma di doping sistematico», annuncia battagliera la Geipel che vuole che il mondo sappia. Così, 25 anni dopo la caduta del Muro di Berlino, ecco riemergere anche il drammatico dato di 100 ex atleti della ex Ddr che vengono ancora sottoposti a cure psichiatriche temporanee o permanenti. A rivelare questa ecatombe di “malati psichici dello sport” è stata Ines Geipel, presidente dell’associazione che fornisce assistenza alle vittime del doping di Stato nell’ex Germania Est.
Da Ben Johnson ad Alex Schwazer, i più famosi casi di doping alle Olimpiadi
E non la giudicano per questo amore colpevole, clandestino e senza scampo. Ma siamo a un punto in cui membri della FAMIGLIA resuscitano e tornano dal passato come se nulla fosse – ma questa non è nuova – e quindi non resta che accettare che oramai vale davvero qualunque cosa. Sapete quello che comprate, anche se questa volta Fast & Furious 9 è un po’ meno sprintoso del solito e più votato allo strizzare un occhio a se stesso e a tutto quello che lo circonda fuori al di fuori dello schermo.
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Quindi se non si è mafiosi non si può comprendere la mafia, e allora non si ha diritto di giudicarla? Se si fosse sempre giudicati da chi ha il medesimo atteggiamento saremmo tutti assolti. Quindi affermare che chi critica il doping non capisce nulla della disciplina che lo prevede è davvero un’affermazione puerile.